martedì 13 ottobre 2009

L`ONDA NON SI FERMA, ha nuova linfa, nuovi volti e nuove voci

Oltre al rumore della campanella che segna lßinizio del nuovo anno scolastico, nelle scuole e nelle strade della nostra cittä un altro suono si e´potuto sentire.
il suono, la musica, il ruomore, le urla di ragazzi e ragazze che, questánno come lßanno passato, hanno deciso di autorganizzarsi per rispondere alla politica di questo governo.
Una politica che e´altro rispetto al mondo che vogliamo, al mondo che stiamo costruendo, ancora una volta, nelle occupazioni, nelle mobilitazioni di questi giorni.
Una politica nera, scura in volto, che non riuscirä a incupire e oscurare i nostri colori.
Una politica pericolosa, troppo pericolosa per passare inosservata.
IL NOSTRO TEMPO E´QUI E COMINCIA ADESSO.

DECRETIAMO LO STATO DI FELICITÄ PERMANENTE.

lunedì 30 marzo 2009


Era una giornata di sole, il 28 di ottobre.
Una dopo l’altra tutte le scuole occupate di Viareggio si svegliano.
Da più di una settimana noi studenti continuavamo a dare linfa vitale all’onda che stava inondando tutte le piazze, le strade, le scuole di tutta l’Italia.
Tutti siamo distrutti dalla notte passata in piedi a correre da scuola a scuola per colpa di idioti neri che, tirando sassi e uova, pensano di fare politica:
“Alle nove in piazza Schelley, corteo. Blocchiamo tutta la città.”
Questo il nostro buongiorno mandato veloce a una decina di numeri per sms.
E come altre mille volte alle nove Piazza Schelley è strapiena di gente, ci siamo tutti e c’è anche qualcuno in più. Anche oggi il corteo è riuscito, gli studenti hanno preferito scendere in piazza a urlare invece di rimanere a letto. Le occupazioni sono ormai qualcosa di collettivo e qualcosa che collettivamente costruiamo ogni giorno di più.
Partiamo: le strade si riempiono, le finestre si spalancano. Molti volti si affacciano, applaudono, ridono e rientrano.
Dopo un giro per il centro decidiamo di andare alla stazione.
“A Pisa l’hanno occupata, lo stanno facendo ovunque, in tutta Italia”, si sussurra nel corteo.
Siamo tanti, ormai da un mese urliamo:“se ci bloccano il futuro, bloccheremo la città”. E il futuro ce lo stanno bloccando e noi vogliamo far capire che abbiamo la forza e la convinzione necessaria per riuscire a bloccare tutto, a occupare tutto, tutto lo spazio che rimane.
Occuparlo con i colori dei nostri vestiti, occuparlo con la musica dei nostri slogan.
“Fra 5 minuti alla stazione, lì davanti, oggi la occupiamo anche noi”.
Avevamo paura che la gente se ne andasse, che tornasse nelle scuole occupate, che non se la sentisse di bloccare i binari. E invece una miriade di gruppetti di cinque o sei ragazzi iniziano a radunarsi davanti alla stazione.
Siamo trecento, andiamo.
A flutti inondiamo i binari. “Siamo troppi per avere paura” si urla dal megafono. E infatti di paura proprio non se ne vede. Volti solari, rilassati e assolutamente indifferenti alla Digos che, dalla panchina del binario, riprende tutti.
E la Digos quei filmati di quella stupenda giornata li riguarda a quasi cinque mesi di distanza.
“Abbiamo riconosciuto solo 5 di voi, altrimenti le indagini sarebbero state troppo lunghe” così dicono. Di trecento persone, tutte a volto scoperto, sono riusciti a identificarne solo 5.
E a quei 5, all’inizio di marzo, è arrivata una multa da 1000 ai 4000 euro.
Questo è il prezzo per aver manifestato la volontà di una scuola migliore, di una politica diversa. Questa la sanzione per esserci presi la parola, per aver preteso ascolto.
Con questo, si pensa, “quei ragazzi staranno buoni almeno per un po’”.
Probabilmente dovremo pagare questa multa, ma alla volontà di tapparci le ali rispondiamo con la forza di ottobre e con la convinzione di sempre:
VOI NON POTETE FERMARE IL VENTO, GLI FATE SOLO PERDERE TEMPO.


STDENT*SX VERSILIA
RIBELLARSI è NECESSARIO
www.studentsxversilia.blogspot.com

venerdì 20 febbraio 2009

SABATO 21 Presidio/happening contro crisi e Gelmini

Troviamoci per parlare di scuola, lavoro e immigrazione.
Per contrastare la politica del governo Berlusconi che con una campagna centrata sull'emergenza sicurezza cerca di distrarre l'attenzione dai problemi reali portati dalla crisi del capitalismo neoliberista.
Nel frattempo vengono attaccati i salari e i diritti delle persone: la scuola e la sanità vengono smantellate, si promulgano leggi razziali mascherate da pacchetto sicurezza e si vogliono azzerare le tutele ai lavoratori.

SABATO 21 FEBBRAIO 15.30
PIAZZA CAMPIONI (ACCANTO AL MANHATTHAN)
PRESIDIO CON MUSICA DI RADIO HARLOCK
E APERITIVO

domenica 11 gennaio 2009

La nave free gaza movement finalmente in viaggio

Cipro, 11 gennaio - La nave del Free Gaza Movement, "SPIRIT OF HUMANITY", lascerà il porto di Larnaca alle 12:00 di lunedì 12 gennaio, per una missione d'emergenza verso Gaza assediata. La nave trasporterà medici disperatamente necessari, giornalisti, operatori dei diritti umani e membri di parecchi Parlamenti Europei così come rifornimenti medici. Questo viaggio rappresenta il secondo tentativo del Free Gaza Movement di attraversare il blocco da quando Israele ha iniziato ad attaccare Gaza il 27 dicembre. Fra agosto e dicembre 2008, il Free Gaza Movement ha sfidato con successo il blocco israeliano cinque volte, consegnando la prima spedizione internazionale nel porto di Gaza dal 1967.

Le forze armate israeliane hanno attaccato violentemente un recente tentativo del Free Gaza Mobement di inviare un'imbarcazione di soccorso carica di medici e di rifornimenti medici a Gaza.. Nelle prime ore di martedì 30 dicembre, la Marina Israeliana ha deliberatamente, ripetutamente e senza alcun preavviso speronato la nostra imbarcazione disarmata, la DIGNITY, causandogli un significativo danno strutturale e mettendo a rischio le vite dei passeggeri e dell'equipaggio.

La nave ha riparato in un porto sicuro nel Libano ed attualmente sta attendendo le riparazioni. Fouad Ahidar, un membro del Parlamento belga che naviga verso Gaza a bordo della "SPIRIT OF HUMANITY", ha risposto alle preoccupazioni circa la possibilita' che Israele possa attaccare una nave umanitaria disarmata dicendo: "Ho cinque bambini che sono molto preoccupati per me, ma ho detto loro, potete sedervi sul vostro divano e guardare queste atrocità alla televisione, o potete scegliere di agire per fermarle."

Gli attacchi israeliani nella striscia di Gaza hanno ferito migliaia di civili e hanno ucciso oltre 800 persone, compreso un gran numero di donne e bambini. Questo massacro israeliano continua e costituiscono gravi e massicce violazioni degli obblighi umanitari internazionali definiti dalle Convenzioni di Ginevra, in particolare gli obblighi di una forza di occupazione e quanto imposto delle leggi di guerra.

Le Nazioni Unite hanno fallito nel proteggere la popolazione civile palestinese dalle massicce violazioni di Israele agli obblighi umanitari internazionali. Israele ha isolato Gaza dalla comunità internazionale ed esige che tutti gli stranieri la abbandonino. Ma Huwaida Arraf, co-organizzatore col Free Gaza Movement, dichiara che "Non possiamo solo sederci ed aspettare che Israele decida di interrompere le uccisioni e di aprire i confini affinchè gli operatori umanitari possano intervenire. Noi stiamo arrivando. C'è un urgente bisogno per questa missione poichè i civili palestinesi a Gaza vivono sotto il terrore e i massacri di Israele e non hanno accesso agli aiuti umanitari che sono negati loro. Visto che gli Stati e gli organismi internazionali responsabili nell'arrestare tali atrocità hanno scelto di essere impotenti, allora noi - i cittadini del mondo - dobbiamo agire. La nostra comune umanità comune non richiede niente di meno."

L'Israele ha ricevuto comunicazione che stiamo venendo. Una copia della notifica alle autorità israeliane è allegata. I mezzi d'informazione sono invitati al Porto di Larnaca alle 10:00 per le preparazioni finali e ad una conferenza stampa prima della partenza

da Francesco Caruso

martedì 6 gennaio 2009

Orrore a Gaza. 70 palestinesi rinchiusi in una casa e poi bombardati dall’esercito israeliano. Vi ricorda qualcosa?


Una famiglia intera massacrata, fatta a pezzi: 70 persone uccise a sangue freddo dall’esercito di occupazione israeliano nel quartiere di az-Zaitun. E’ successo, ieri, domenica, ma l’eccidio è stato scoperto solo oggi, lunedì. Naeb as-Sammuni di 25 anni, sopravvissuto, ha raccontato: “Le forze di occupazione israeliane, penetrate a est del quartiere az-Zaitun, hanno radunato decine di membri della mia famiglia in una sola casa di 180 metri quadrati, poi l’hanno bombardata per dieci minuti”.
Il cittadino, che ha visto sterminare tutta la famiglia, ha aggiunto: “Dopo averli bersagliati di bombe, la casa si è trasformata in un lago di sangue. C’è chi è morto subito, chi è rimasto ferito ed è morto dissanguato”.
As-Sammuni ha spiegato che le forze di occupazione sioniste hanno impedito l’arrivo delle ambulanze per soccorrere i membri della famiglia massacrata, nonostante gli appelli della Croce Rossa: molti sono rimasti a sanguinare per 24 ore e solamente questa mattina sono sopraggiunti i soccorsi.
Nell’eccidio, ha raccontato Naeb, sono morte sua moglie Hanan, sua figlia Huda, sua madre Rizqa, e la maggior parte dei suoi fratelli e dei suoi cugini.
Il dott. Haitham Dababesh, che era tra i soccorritori dell’ospedale ash-Shifa di Gaza, ha dichiarato che da ieri sera, cioè dal momento del bombardamento della famiglia as-Sammuni, “abbiamo coordinato i soccorsi con la Croce Rossa, ma non siamo risusciti a raggiungerli fino a questa mattina”.
I soccorritori, al loro arrivo, hanno trovato una situazione terribile: un vero massacro, molte vittime. Il dott. Dababeh ha aggiunto che la sala di attesa dell’ospedale ash-Shifa, il più grande di Gaza, non riusciva a contenerle tutte.
Nel quartiere az-Zaitun si temono altri massacri: quell’area è nel mirino del fuoco israeliano sia da terra sia dal cielo. Gli abitanti temono per la loro vita e non riescono ad abbandonare le loro case minacciate di uccisione di massa.

Fonte > Infopal